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La Cartolina dall'Italia del mese di Gennaio 2021

Updated: Mar 20, 2023

Uno degli obiettivi principali del progetto Nel Paese delle Meraviglie è quello di ispirare nuovi viaggi in Italia. Ho scelto diversi canali e argomenti per arrivare a questo, il Blog, che state leggendo, la pagina Instagram, quella Facebook e altri prodotti in via di sviluppo.

La serie delle Cartoline dall'Italia è uno di questi strumenti.

Le nostre Cartoline sono frutto di una ricerca sugli scrittori, poeti, letterati e viaggiatori più o meno celebri che nel tempo hanno visitato l'Italia e che hanno colto in essa qualcosa di diverso, un aspetto particolare da cui sono stati colpiti.

Questo lavoro si è orientato soprattutto sugli autori stranieri che, un po' come facciamo anche noi con i nostro punto di vista di esperti del turismo internazionale in visita nella nostra Penisola, hanno contribuito al racconto del nostro Paese con uno Sguardo dal di fuori.

Spesso solo chi osserva un Paese da un punto esterno ne coglie una fisionomia nuova e sorprendente. Le Cartoline ti accompagnano lungo tutto l' anno con il nostro Calendario NelPaesedelleMeraviglie 2021, acquistalo e scaricalo subito in formato pdf da QUI!


LA CARTOLINA DALL'ITALIA DEL MESE DI GENNAIO: la Galleria Vittorio Emanuele II


La galleria Vittorio Emanuele II a Milano è stato uno dei primi centri commerciali del mondo. L' idea di una via commerciale coperta che collegasse piazza Domo a piazza della Scala risale al 1839 fu, pare, del patriota e scrittore Carlo Cattaneo; la viabilità della zona era tortuosa e intricata, poiché si fondava su strette vie di origine medievale e mal si adattava al crescere del traffico cittadino. Il progetto dell'architetto emiliano Giuseppe Mengoni, in perfetto stile rinascimentale e basato sull'utilizzo del ferro, vinse sui moltissimi presentati al Comune di Milano in occasione della pubblicazione del bando. Sin dall'inizio fu il ritrovo della borghesia milanese ( il salotto "buono" di Milano) per via degli eleganti negozi e locali che trovarono perfetta collocazione al suo interno.

La Galleria fu ultimata abbastanza velocemente, vista la tipologia del progetto, nell'arco di 3 anni ma purtroppo Mengoni non la vide mai ultimata poiché morì cadendo da una impalcatura durante i lavori (anche se ci furono voci di un suicidio).

La galleria fu intitolata al re Vittorio Emanuele II e fu proprio il sovrano, il 7 marzo 1865, a posare la prima pietra alla presenza di molte autorità e del sindaco di Milano Antonio Beretta.

La vita della Galleria fu sempre legata al teatro alla Scala, sia per la sua vicinanza al teatro stesso, perfetto luogo per il prima e il dopo degli spettacoli, ma anche perché qui usavano radunarsi cantanti e musicisti che speravano di essere scritturati più in generale nei teatri lombardi.


Secondo il regolamento comunale, tutti gli esercizi all’interno della Galleria devono avere le scritte delle insegne color oro su sfondo nero (e questa regola dovette essere osservata anche dal fast food McDonald's che aprì un suo punto vendita quasi al centro dell’ottagono)


La Galleria è stata modello di ispirazione per altre gallerie commerciali in tutto il mondo: tra tutte, certamente la galleria Umberto I di Napoli (costruita tra il 1887 e il 1890) ne è un bellissimo esempio.


In occasione di Expo 2015, la Galleria Vittorio Emanuele II ha subito un importante lavoro di restauro e rinfresco, che l'ha restituita ancora più splendente alla sua città.



CHI E' ROBERT BROWNING

Uno dei maggiori scrittori e poeti inglesi dell’Ottocento, Browning (1812-1889), si distinse per la sua capacità di osservare il quotidiano e narrarlo in forma poetica. Di ricca famiglia borghese, poté accedere ad una educazione ampia e colta, divenendo in breve tempo famoso per i suoi poemi.

Nel 1846 s'innamora della poetessa Elizabeth Barret e, per aggirare l'opposizione della famiglia di lei, la sposa in segreto. Con lei fugge in Italia a Firenze, dove visse quasi sempre, rientrando solo saltuariamente a Londra.

I coniugi Browning, con tanto di domestica e cane al seguito, si stabiliscono in Casa Guidi, un palazzo che si affaccia su via Maggio e Piazza San Felice. La scelta dell’Italia è perfetta per la coppia: Elizabeth infatti sin dall’infanzia soffre di una non meglio precisata malattia che la rende quasi invalida. L’Italia, terra di luce e bellezza, oltre che paese dal clima più mite, è un vero e proprio balsamo per la salute di lei.



Casa Guidi di George Mignaty, olio su tela 1861


Elizabeth a Firenze continua a scrivere poesie sposando la causa di liberazione italiana (siamo in pieno Risorgimento) per la quale compone il poema Casa Guidi Windows. Sentendosi più italiana che inglese, Elizabeth trascorre i più sereni anni della sua vita qui, dove si spegne nel 1861.

Robert si trasferirà poi a Venezia, presso Ca’ Rezzonico, dove morirà nel 1889.

 

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