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Vercelli, una grande storia tra le risaie

Updated: Mar 20, 2023

E’ ormai un anno, dalla fine del lockdown totale del 2020, che mi sono ripromessa di visitare tutti i capoluoghi di provincia della mia regione, il Piemonte. Non ho fatto altro che adattarmi, come tutti i viaggiatori del mondo, al fenomeno della "staycation", che ha visto le persone trascorrere più tempo in destinazioni vicine al loro luogo di residenza per ridurre i tempi di trasporto e di contatto. Il turismo è stato caratterizzato negli ultimi, inediti mesi, dalla dimensione di prossimità, un turismo prevalentemente domestico che porta l’esperienza di viaggio a concentrarsi in zone conosciute ma che fino ad oggi non abbiamo mai visitato, raggiungibili nel raggio di poche ore. E' un po' una occasione di guardare con occhi nuovi il nostro territorio e forse questa può essere una delle poche eredità positive lasciate dalla pandemia sul settore turistico.


Nella mia lista del "ce l'ho, ce l'ho manca!" era la volta di Vercelli, tra l'altro vicinissima alla mia città, ma mai visitata in 48 anni di vita (mea culpa grandissimo!).



PASSEGGIANDO PER IL CENTRO

Questa cittadina di 46'000 abitanti ha un centro storico davvero molto piacevole, ricco di architetture interessanti. Noi lo abbiamo visitato nella prima domenica in cui il Piemonte è tornato giallo, quindi c'era anche molto fermento e molta gente con visibile voglia di uscire!

La piazza principale - piazza Cavour - ha una forma non regolare, il che personalmente me la rende più simpatica.

Abbiamo visitato le principali cose da vedere a Vercelli, come il Duomo o cattedrale di Sant'Eusebio (che contiene un monumentale crocifisso ligneo in lamina d’argento di età romanica, molto interessante poiché raffigura ancora Cristo in croce secondo l'usanza del'Alto Medioevo ossia non dolorante ma più simile ad un re - infatti ha una corona sul capo), la Basilica di Sant'Andrea, simbolo della città (uno straordinario esempio di fusione tra romanico lombardo e gotico, caratterizzata dal contrasto cromatico tra il color rosso vivo dei mattoni e il bianco delle torri campanarie) e il Broletto (il cuore politico dell’antica Vercelli, sede del Comune dal 1200 fino all’inizio dell’800, era qui infatti che si svolgevano le assemblee cittadine e veniva amministrava la giustizia.)


VERCELLI NEL MEDIOEVO (BARBERO DOCET)

Nel Medioevo Vercelli era un centro importantissimo per la cristianità, era sede sin dal III secolo dopo Cristo di una diocesi molto influente, a partire dalla figura di Eusebio, primo vescovo del Piemonte e patrono della città. Un importante fatto storico risale al 997 quando l'allora vescovo di Vercelli, Pietro, fu ucciso da Arduino, marchese di Ivrea, per aver sostenuto l'imperatore e i diritti della Chiesa.


Da Vercelli passava la Via Francigena, l’antico cammino dei pellegrini che collegava Canterbury a Roma, e questo rese la città un luogo di passaggio di tante genti e si sa, questo è sempre fonte di arricchimento e di crescita. A Vercelli sostavano i pellegrini e i prelati in viaggio dalla Francia e dal resto d'Europa, le persone si incontravano, ripartivano e spesso lasciavano le loro tracce in città, dimenticavano oggetti, regalavano qualcosa in cambio della accoglienza quando si fermavano.


A Vercelli ha sede l'Università del Piemonte Orientale. Uno dei suoi più famosi docenti è senza dubbio il Professor Alessandro Barbero, eminente storico medievista che tanto ha raccontato della città e della sua straordinaria importanza nel Medioevo.


L'anno 1200 è stato un anno di grande fermento e crescita (a discapito di quanti vogliano far passare il Medioevo per una epoca cupa e buia!) e Vercelli dimostra proprio questa sua grande vivacità e intraprendenza ponendo le basi di quello Studium che poi diventa l'Università della città. In quegli anni era giunta voce a Vercelli, probabilmente per via del passaggio di pellegrini provenienti dalla pianura padana, che molti studenti della prestigiosa Università di Padova erano indispettiti e insoddisfatti per il trattamento che l'ateneo riservava loro. Approfittando di questo malcontento, una delegazione di intraprendenti vercellesi contattò gli universitari di Padova e contrattò con loro la migrazione di massa di studenti e maestri in città. Questa convenzione del 1228 elenca le norme sull’accoglienza degli studenti, la scelta e i salari dei docenti, le garanzie di pace e giustizia, le attività divulgative da mettere in atto in Italia per far conoscere la Scuola. Tutto questo è documentato nei Biscioni, tre volumi importantissimi.

"Vercelli Book": il libro che nessuno sapeva leggere

Una storia che mi ha particolarmente colpito è quella di un manoscritto custodito nella Biblioteca Capitolare di Vercelli - e ora in mostra ne "I segreti della Vercelli Medievale" : questo libro, risalente alla fine del X secolo, è stato per lungo tempo indecifrato, nel senso che nessuno era in grado di leggerlo e infatti fu archiviato come "scritto in lingua ignota".

In realtà poi si scoprì che questa opera è scritta in anglosassone ed è una delle poche testimonianze rimaste di questa letteratura dell'antico inglese (oltre a questo esemplare ce ne sono solo altri 3 simili e sono tutti in Inghilterra), è un documento linguistico e culturale davvero molto prezioso.



Il libro contiene delle omelie in prosa concernenti importanti solennità della Chiesa e sei componimenti poetici. Altre letterature arcaiche non sopravvissero alla fusione con la cultura latina poiché, nelle zone in cui arrivavano dominatori e barbari a insediarsi sulle preesistenti società eredi dell' Impero romano, la maggioranza se non la totalità delle persone in grado di leggere, scrivere e trascrivere sapevano il latino e così si perdevano i linguaggi di origine.

Per la letteratura anglosassone arcaica invece il destino è stato diverso: nata in terre nordiche, come la Scozia, si mosse verso sud con l' invasione della Britannia. Ma la Britannia era una provincia dell' impero Romano molto particolare...era una zona remota, poco assimilata alla cultura romana e questo fece si che la letteratura arcaica anglosassone fosse tramandata senza essere tradotta in latino.


Vercelli perse, come ogni altra città piemontese, il suo ruolo e la sua importanza a discapito di Torino per volontà dei Savoia che dal 1600 man mano accentrarono nel capoluogo le loro attenzioni. Per questo motivo ancora oggi il Piemonte vede una sproporzione tra la sua capitale e gli altri capoluoghi di provincia in quanto a visibilità e fama. Ma invece ho scoperto che ogni altra città medio grande piemontese ha una ricchezza intrinseca che deriva dai tempi medievali e rinascimentali e che ci sono moltissime mete godibili!


ATTORNO A VERCELLI: LE RISAIE E I LORO INCANTEVOLI PAESAGGI

Ho dedicato già un intero post alle vie del riso piemontesi, ma qui voglio solo allegare alcune foto che ho scattato durante questa ultima gita. La luce era perfetta per creare degli scatti molto suggestivi delle risaie.


Se vuoi leggere tutti i miei racconti di esplorazione obbligata attorno a casa, eccoli qui:

A spasso nel Monferrato medievale: Asti e Cocconato

Una domenica a zonzo in zona gialla: Acqui Terme e Alessandria


Se hai voglia di aggiungere un tuo personale racconto di quale luogo hai scoperto o rivalutato nella tua Regione in questa epoca di Pandemia, lasciamelo nei commenti!

Possiamo costruire tutti insieme una libreria di gite, provando a vincere le difficoltà con la forza dei racconti belli.


👉 se vuoi conoscere di più sul Piemonte, scopri la mia Video Guida “Ispirami il viaggio in Piemonte” (è bellissima! si, sono di parte…da piemontese..!)


LE VIDEO GUIDE DEL PAESE DELLE MERAVIGLIE: IL MIO PERCHE’

Da viaggiatrice appassionata e organizzatrice di tutti i miei viaggi (dal liceo ad oggi, passando per viaggi di laurea, di nozze, vacanze di famiglia con diversi assetti nel tempo) conosco bene l’esigenza di reperire una infarinatura di base su una destinazione. Spesso mi sono trovata a fare da sola un documento Word con le cose principali da vedere, scartabellando di qua e di là da tutte le fonti che abbiamo visto prima.

Per questo, raccogliendo anche la mia esperienza decennale sulla organizzazione professionale di viaggi in Italia (per stranieri principalmente About Italy e HSH), ho ideato le Video Guide Ispiratrici di "Nel Paese delle Meraviglie":

credo sia utile poter avere, in un solo posto, un racconto della meta che possa dare la giusta quantità di informazioni e possa ispirare senza perdersi, in questa fase, nei dettagli. Un video informale di circa una ora in cui racconto quella destinazione, con un po’ di storia come ho detto prima, con molte idee di travel design, cercando di trasmettervi lo spirito del luogo, l’essenza, come dicevamo all’inizio.

I miei racconti non sommergono di suggerimenti, elenchi di ristoranti, o promozione dei hotels. Ma piuttosto parlano dei piatti tipici, delle loro storie, dei ristoranti stellati e della ricerca sulla cucina regionale, delle tipologie di hotels che potreste provare, caratteristiche di quella zona.

Il mio lavoro è totalmente indipendente (non sono pagata da nessun fornitore di servizi turistici!) e questo è una garanzia di imparzialità, proprio perché nasce con uno scopo specifico: l’idea delle video guide e dei loro contenuti è proprio quella di

creare un contenitore in cui siano riassunte tutte le principali cose da vedere, dare un solido quadro d’insieme senza perdersi nei troppi dettagli.

Tocca poi a voi partire, da qui, con la vostra idea di viaggio!



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