Cos’è il viaggio? Un'azione così apparentemente semplice come muoversi da un luogo ad un altro racchiude invece molti significati, che vanno oltre il mero spostamento fisico.
Il 2020 ha messo in pausa la vita di tutti i giorni, inclusa l'abitudine di viaggiare e scoprire nuove realtà. Ma nulla vieta di sognare a occhi aperti il ritorno alla normalità e pianificare il prossimo viaggio, quando sarà possibile di nuovo, finalmente!
La pianificazione è già, di per sé, una gioia. Dico sempre che il viaggio inizia molto prima del momento in cui realmente partiamo (e finisce anche molto dopo il nostro ritorno!).
Dopo un anno come quello che abbiamo passato, dopo tutte le rinunce che abbiamo dovuto fare (e a cui siamo ancora richiamati), il prossimo viaggio assume un significato ancora più importante del solito. Il prossimo viaggio è sempre il più stimolante, perché lo devi ancora fare, e questa volta lo sarà anche di più.
Il viaggio è una esperienza di vita (anche il più ovvio e banale che possiamo avere fatto) e ha moltissime sfaccettature, ho provato in questo post ad elencarne alcune:
Il viaggio come cura
Viaggiare non è solo un modo per conoscere il mondo, popoli e culture differenti. In alcuni momenti della nostra vita, il viaggio può diventare una vera e propria forma di terapia che ci aiuta a ritrovare noi stessi, a guarire quelle ferite dell’anima che per troppo tempo ci hanno impedito di ricominciare e vivere, di essere felici.
Ci sono luoghi e territori, vicini e lontani, che fanno bene al cuore e all’anima come poche cose al mondo sanno fare.
La fine di un amore, la perdita di una persona cara, un problema lavorativo, un periodo di stallo, o addirittura una pandemia che ha bloccato il mondo per un anno (sembrava una opzione poco credibile, invece è diventata realtà!) …. ecco che fare le valigie e partire può essere l’atto d’amore più grande che concediamo a noi stessi.
Riguardo al tema del viaggio come cura, Camila Raznovich, la conduttrice televisiva e radiofonica, ha scritto proprio “Il viaggio come cura” – ahimè difficilmente reperibile, ma se ci riuscite...fatemelo sapere! – Camila ha viaggiato moltissimo; ogni volta è partita con una domanda e ogni volta ha fatto ritorno con la risposta di cui aveva davvero bisogno, aggiungendo un prezioso tassello alla consapevolezza di sé:
"Si parte sempre per lo stesso motivo: per crescere. Perché solo così si riesce a svuotarsi per ritrovare poi un equilibrio; a fare spazio a ciò che sta per accadere"
Il viaggio come riscoperta
L’impossibilità di viaggiare all’estero, una delle conquiste delle ultime generazioni che con investimenti anche abbordabili hanno viaggiato per il mondo molto di più dei loro genitori, ha certamente portato nell’ultimo anno molte persone a “ripiegare” sull’Italia. In realtà penso che ci si sia resi conto che questo non era un vero ripiego, ma che potevamo davvero riscoprire l’Italia con occhi diversi. Questo è successo un po’ in tutto il mondo, le cosiddette “Staycations”, le vacanze domestiche. Il trend del 2020, che è stato un atto di necessità, potrebbe insegnarci in realtà una abitudine da ripetere.
Io, ad esempio, che vivo in Piemonte dove sono nata ma che in fondo l’ho sempre un po' “snobbato” per andare altrove, l’estate scorsa ho scoperto, riscoperto e visitato luoghi molto belli a poca distanza da casa, trovi i miei racconti qui:
Il viaggio nel presente
Claudio Magris, viaggiatore e scrittore, ha detto una volta che si viaggia per non arrivare mai, perché l’importante è il viaggio stesso, non tanto come fuga dalla realtà, ma proprio come immersione totale e viva, nella l’unica realtà possibile, quella del momento presente.
"...il possesso presente della propria vita, la capacità di vivere l’attimo, ogni attimo e non solo quelli privilegiati ed eccezionali, senza sacrificarlo al futuro, senza annientarlo nei progetti e nei programmi, senza considerarlo semplicemente un momento da far passare per raggiungere qualcosa d’altro"
Anche questo può insegnarci il viaggio: vivere nel presente, un po 'come meditare.
La vacanza non più solo come il momento del riposo (le tanto agognate “ferie” simbolo dell’ Italia agostana) ma come un vero e proprio stacco dalla corsa di ogni giorno per immergerci attivamente nel flusso della vita.
Quando siamo in viaggio, siamo più attenti, più disponibili all’incontro e all’ascolto, più inclini ai dettagli. I sensi sono all’erta dietro ogni nuovo sapore, dietro ogni nuovo scorcio, dietro ogni volto, e ci permettono di vivere con attenzione, di essere presente di fronte alla vita che ci scorre davanti.
In un modo che è spesso così difficile quando siamo a casa, siamo liberi di cogliere il momento, siamo presenti, là dove siamo in quel momento. Il viaggio ti ricorda quanto sia importante ogni singolo attimo, che anche se tutto passa, tutto diventa prezioso.
Il viaggio come felicità
Viaggiare può allora renderci più felici? Certamente si.
Una felicità fatta di momenti, di semplici cose che nel contesto del viaggio diventano più intense: assaporare un nuovo paesaggio, la gioia di visitare un nuovo mondo, il caldo tramonto che viene dal mare, oppure una brezza che ti sfiora la pelle in alta montagna o il fremito delle foglie in un bosco d’autunno….piccoli momenti di felicità.
Il viaggio ci insegna a ritrovare la saggezza dell’espressione “prezioso come l’aria che respiriamo“, perché nel respiro c’è molto più benessere di quanto possiamo immaginare.
Cos’è il viaggio allora? Forse un’infinità di strade da percorrere nella ricerca della felicità, l’unica destinazione che sia veramente importante raggiungere.
Il viaggio come sfida
Il viaggio, prima di essere fisico, è interiore: con l’esplorazione mettiamo in gioco noi stessi e le certezze, quel mondo che conoscevamo e che, anche se non ci piaceva, ci faceva sentire al sicuro. Quando viaggiamo sappiamo bene che possiamo contare solo su noi stessi e ci ritroviamo, finalmente, ad affrontare i limiti e le paure che prima ci bloccavano.
Quindi decidere di partire per la prima volta da soli ad esempio, è una decisione molto coraggiosa ed è una sfida che certamente porterà ad una crescita. O buttarsi in una vacanza di gruppo, o una vacanza attiva...o scegliere una meta 'rischiosa' o poco raccomandata, spesso il viaggio è una vera e propria dimostrazione di coraggio.
Queste sono solo alcune tipologie di viaggio che mi sono venute in mente, ma la lista non è assolutamente esaustiva.
Se hai voglia di aggiungere il tuo personale “Il viaggio come...”, lasciamelo nei commenti!
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