È ormai un anno, dalla fine del lockdown totale del 2020, che mi sono ripromessa di visitare tutti i capoluoghi di provincia della mia regione, il Piemonte. Non ho fatto altro che adattarmi, come tutti i viaggiatori del mondo, al fenomeno della "staycation", che ha visto le persone trascorrere più tempo in destinazioni vicine al loro luogo di residenza per ridurre i tempi di trasporto e di contatto. Il turismo è stato caratterizzato negli ultimi, inediti mesi, dalla dimensione di prossimità, un turismo prevalentemente domestico che porta l’esperienza di viaggio a concentrarsi in zone conosciute ma che fino ad oggi non abbiamo mai visitato, raggiungibili nel raggio di poche ore. E' un po' una occasione di guardare con occhi nuovi il nostro territorio e forse questa può essere una delle poche eredità positive lasciate dalla pandemia sul settore turistico.
Nella mia lista mancava Novara, una città di 100'000 abitanti che è uno dei capoluoghi di provincia piemontesi ma si trova a soli 35 minuti da Milano, e questo vuol già dire tutto. I novaresi si appoggiano infatti alla vicina Lombardia per molti servizi, molti per lavoro con conseguente spostamento giornaliero e pendolarismo. La città è piemontese ma risente moltissimo della vicinanza con la metropoli.
Novara ha una sua identità elegante e distinta: il suo centro storico è davvero molto piacevole e ampio.
Si viene subito accolti nella zona più centrale da una maestosa statua di Camillo Benso Conte di Cavour.
D’altronde questa zona, come gran parte del Piemonte, molto deve al protagonista del Risorgimento italiano, che si adoperò per la progettazione e costruzione del Canale Cavour:
un canale artificiale lungo 83 km che fu ideato per supportare l'agricoltura, in particolare quella del riso che richiede grandi e costanti quantitativi di acqua, anche se esso fu terminato quando il Conte era già morto, nel 1866.
Ancora oggi è considerata la più grande opera di ingegneria idraulica mai compiuta in Italia.
LA CUPOLA ANTONELLIANA
Novara ha uno skyline inconfondibile, ecco qui alcune immagini che ho scattato all' elemento che la caratterizza così fortemente:
La punta che vedete appartiene al Duomo, la Basilica di San Gaudenzio, ed è una cupola alta ben 121 metri. La cupola è visibile perpendicolarmente da tutte le principali arterie stradali che conducono verso il centro della città e questo la rende un punto di riferimento indiscusso.
Sulla cima è posata la statua del Cristo Salvatore - e non di San Gaudenzio come si potrebbe pensare - opera di Pietro Zucchi ; in realtà questa è una copia in vetro-resina, mentre l'originale si trova all'interno del duomo ed è davvero molto bella, lucente e imponente.
A proposito di San Gaudenzio, da eporediese mi si conceda di segnalare che Gaudenzio era canavesano, essendo nato a Ivrea nel 327 d.C. Anche noi abbiamo infatti una Chiesa a lui dedicata, certamente più piccola della Basilica novarese (!) ma davvero molto bella.
Per la costruzione, Antonelli decise di utilizzare solo materiali della zona, per legarla più intimamente ai luoghi; la struttura è infatti costituita solo di mattoni e calce, senza utilizzare il tanto amato ferro, e pertanto rappresenta uno degli edifici in muratura più alti del mondo.
LA NOVARA MEDIEVALE
Come in quasi tutte le città piemontesi capoluogo visitate, un luogo importante è il Broletto della città, la testimonianza della vita civica sin dai tempi medievali. Il Broletto di Novara è stato costruito a partire dal XIII secolo e ristrutturato nel corso del Novecento. In questi cortili e logge si svolgeva la vita pubblica della città: venivano eletti i consoli, si teneva il mercato, si leggevano i bandi e i condannati venivano esposti alla gogna.
Il Broletto di Novara fu fortemente modificato durante l’Ottocento ma il grande restauro successivo iniziato nel 1926 fu fatto con l’intento di onorare le antiche memorie civiche cittadine e le linee medievali furono ripristinate a dispetto delle aggiunte barocche. Vi assicuro che attraversarlo è un viaggio nel tempo che riporta al Medioevo!
A Novara segnalo anche, oltre ad alcuni bellissimi palazzi che si possono ammirare girovagando per le vie del centro (l’ho già detto che è davvero bello?!), i resti del Castello Visconteo-Sforzesco, che risale al 1200, un esempio di come anche su un sito caduto in rovina si possa costruire un luogo vivo e di memoria (poi vabbè, io mi sono appassionata della storia della famiglia Sforza grazie ai romanzi di Carla Maria Russo, proprio in questi giorni sto leggendo i "Venturieri, la travolgente ascesa degli Sforza" dopo aver divorato tutti i precedenti...)
I BISCOTTI NOVARINI
Siccome amo sempre abbinare una specialità culinaria ad ogni visita, sono contentissima di avere trovato aperto (w le zone gialle!!!) il negozio della storica fabbrica di Biscotti Camporelli, che li produce dal 1852.
La ricetta di questi biscotti leggeri e fragranti nasce nei conventi della città (lo ritroviamo spesso questo ruolo dei conventi e delle suore nel mantenimento e nella trasmissione di ricette, soprattutto dolci per le feste) a metà del 1500 ed è un dolce tipico della settimana successiva a Pasqua. Gli ingredienti erano molto semplici: farina di frumento, uova e miele. Il miele viene poi sostituito dallo zucchero con l'importazione di quest'ultimo dal Nuovo Mondo.
Da queste parti un' altra eccellenza culinaria è il Gorgonzola, purtroppo non sono riuscita a comprarne in loco, ma gli addobbi per il recente passaggio del Giro d’Italia, con le ruote sospese e la famosa "g", testimoniano il legame col territorio di questo importante marchio.
Novara é diventata nell'ultimo secolo la principale produttrice di questo famoso formaggio vaccino erborinato.
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Se vuoi leggere tutti i miei racconti di esplorazione obbligata attorno a casa, eccoli qui:
A spasso nel Monferrato medievale: Asti e Cocconato
Una domenica a zonzo in zona gialla: Acqui Terme e Alessandria
Se hai voglia di aggiungere un tuo personale racconto di quale luogo hai scoperto o rivalutato nella tua Regione in questa epoca di Pandemia, lasciamelo nei commenti!
Possiamo costruire tutti insieme una libreria di gite, provando a vincere le difficoltà con la forza dei racconti belli.
👉 se vuoi conoscere di più sul Piemonte, scopri la mia Video Guida “Ispirami il viaggio in Piemonte” (un nuovo concetto di guida turistica online, raccontata)
LE VIDEO GUIDE TURISTICHE DEL PAESE DELLE MERAVIGLIE: IL MIO PERCHE’
Da viaggiatrice appassionata e organizzatrice di tutti i miei viaggi (dal liceo ad oggi, passando per viaggi di laurea, di nozze, vacanze di famiglia con diversi assetti nel tempo) conosco bene l’esigenza di reperire una infarinatura di base su una destinazione. Spesso mi sono trovata a fare da sola un documento Word con le cose principali da vedere, scartabellando di qua e di là da tutte le fonti che abbiamo visto prima.
Per questo, raccogliendo anche la mia esperienza decennale sulla organizzazione professionale di viaggi in Italia (per stranieri principalmente About Italy e HSH), ho ideato le Video Guide Ispiratrici di "Nel Paese delle Meraviglie":
credo sia utile poter avere, in un solo posto, un racconto della meta che possa dare la giusta quantità di informazioni e possa ispirare senza perdersi, in questa fase, nei dettagli. Un video informale di circa una ora in cui racconto quella destinazione, con un po’ di storia come ho detto prima, con molte idee di travel design, cercando di trasmettervi lo spirito del luogo, l’essenza, come dicevamo all’inizio.
I miei racconti, diversamente dalle classiche guide turistiche, non sommergono di suggerimenti, elenchi di ristoranti, o promozione dei hotels. Ma piuttosto parlano dei piatti tipici, delle loro storie, dei ristoranti stellati e della ricerca sulla cucina regionale, delle tipologie di hotels che potreste provare, caratteristiche di quella zona.
Il mio lavoro è totalmente indipendente (non sono pagata da nessun fornitore di servizi turistici!) e questo è una garanzia di imparzialità, proprio perché nasce con uno scopo specifico: l’idea delle video guide e dei loro contenuti è proprio quella di
creare un contenitore in cui siano riassunte tutte le principali cose da vedere, dare un solido quadro d’insieme senza perdersi nei troppi dettagli.
Tocca poi a voi partire, da qui, con la vostra idea di viaggio!
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